mercoledì 9 giugno 2010

lettera ai giornali di risposta a Zuccoli (A2A)

Egr. direttore, leggiamo con amarezza le recenti dichiarazioni dell'ing. Zuccoli, Presidente di A2A, che indica come unica responsabile dell'indebitamento del GruppoA2A la precedente gestione Asm.
Riteniamo che il valore di un'azienda dipenda dalle persone che ci lavorano almeno quanto dalla capacità imprenditoriale dei manager, pertanto in quanto rappresentanti dei lavoratori A2A sede di Brescia ci riteniamo sbalorditi dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio di Gestione.
A noi risulta, consultando il sito ufficiale A2A al 30 giugno 2007, che l'indebitamento finanziario netto del Gruppo Aem era di 4.256 milioni di euro, contro gli 873 milioni del Gruppo Asm. Alla stessa data il totale delle passività di Aem era di 8.896 milioni di euro, contro i 1.971milioni di Asm. Il debito del Gruppo A2A al 31/12/2009 era di 4.694 milioni di euro.
Inoltre è in corso di cessione, per fare cassa, la società Retrasm, proprietaria delle strategiche linee di alta tensione, quelle che permisero a Brescia di gestire al meglio il black-out nazionale di qualche anno fa.
Il presidente Zuccoli strumentalizza il fermo delle centrali bresciane di Gissi e Scandale, dimenticandosi che la crisi della domanda energetica è globale.
L'Asm si è sempre caratterizzata per la sua oculata lungimiranza strategica negli investimenti che l'ha portata a primeggiare tra le ex-municipalizzate consentendole anche l'acquisizione di una quota importante di Endesa Italia. Ci stupisce quindi che il management, che allora prese le decisioni e la classe politica tutta, che tanto invoca la difesa della «brescianità», non spenda una parola per ristabilire la verità sul millantato «buco» di Asm, restituendo la dovuta dignità all'azienda dei bresciani e ai lavoratori e pensionati che contribuiscono o hanno contribuito grandemente ai suoi indiscutibili risultati.

Le segreterie territoriali e i delegati sindacali A2A Brescia Flaei-Cisl e Uilcem-Uil