La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Questo cantava Giorgio Gaber tanti anni fa...
questa notte qualcuno ha avuto la libertà di decidere che un gesto politico del quale andare fieri era imbrattare la nostra sede sindacale provinciale e di scrivere una di quelle frasi che ci catapulta direttamente agli anni '70, congratulazioni. Quale potrà mai essere in Italia la libertà di pensare, di agire e di promuovere e sopratutto di decidere, se poi dobbiamo fare i conti con questi gesti, con questo clima?
Un lettore di quibrescia.it rincara la dose e si chiede chi difende i lavoratori da sigle come la nostra ed io mi chiedo chi mi difende da lui che ha la libertà di fare queste affermazioni offensive per il nostro lavoro, per le nostre idee ma sopratutto offende le nostre migliaia di iscritti, che non sono dei cartonati, come il lettore potrebbe immaginare, ma semplicemente persone, lavoratori, che hanno scelto le idee della nostra organizzazione.