sabato 22 gennaio 2011

La Uil: «A Brescia serve un patto per lo sviluppo»


da Bresciaoggi.it



«Occorre un progetto condiviso di sviluppo». Da Angelo Zanelli, segretario generale provinciale della Uil, arriva l'ennesimo appello all'unità, prima fra i sindacati, poi tra i protagonisti del sistema produttivo capaci di diventare interlocutore unico delle istituzioni. Un'unità che alla fine deve essere di tutte le energie del mondo bresciano per affrontare i nodi di una città che rischia il declino.
A DANIELE BAILO della segreteria pare di avere colto un segnale da Stefano Saglia, «potrebbe venire da lui l'input per questo convergere al letto della malata, basta che non sia un ripetersi del flop degli Stati generali o la consueta passerella di politici». Al momento, nella realtà, accade l'esatto contrario secondo Zanelli che ieri ha tracciato il bilancio del tesseramento 2010. «Il clima fra sigle è surriscaldato - dice - l'atto vandalico degli scritte denigratorie sui muri della sede in via Vantini ne è una prova. Come prova è la mancata firma della Fiom sul documento di solidarietà dell'Iveco. Chiamarci servi dei padroni è ingiusto tanto più che, se c'è un sindacato che non ha legami con gli imprenditori, siamo proprio noi». Ai colleghi fa sapere che «il primo diritto a cui non si deve rinunciare è il lavoro». «Per non perdere posti di lavoro vanno attirati gli investimenti creandone le condizioni e vanno rinnovate le politiche sindacali per adeguarsi ai cambiamenti dell'oggi e alla globalizzazione. Spetterà alla contrattazione definire i termini, chiedere più salario in cambio della flessibilità». Zanelli, pur accusando la Cgil di «posizione conservativa», di «inutile difesa dell'accordo del '93 che proprio la Cgil bresciana non ha sottoscritto», chiede anzi di abbassare i toni per occuparsi del disagio dei lavoratori e dei giovani che non trovano lavoro. «Bisognerà individuare canali privilegiati per favorire l'occupazione giovanile o si scateneranno tensioni sociali» sostiene. Il suo sogno è fatto di «un sindacato unitario, di una cultura partecipativa nelle relazioni industriali, di un governo che esista sul versante dello sviluppo».
SE A ROMA l'esecutivo è bloccato, a Brescia non va meglio. «La politica parla a se stessa. Maggioranza e opposizione si scontrano fra loro, senza occuparsi dei problemi della città. La Uil ha avuto qualche incontro con il Comune, nessuno con la Provincia. Si continua con la solita situazione, accordi con gli amici, contentini agli avversari per imbonirli. Alla fine, però, non tutto è fermo, solo che i movimenti accadono nelle segrete stanze, non c'è trasparenza». Quali richieste? «Maggiore coinvolgimento di tutti, coesione, più trasparenza, più dibattito alla luce del sole». Quali le priorità? «Le troveremo insieme, ma certamente si vuole sapere come finirà con l'aeroporto D'Annunzio, con la Piccola, con gli uffici dei due enti locali decentrati abbandonando il centro storico». Il richiamo del segretario non è solo agli altri sindacati, alla Cgil «perché non resti nella sua torre eburnea», agli amministratori, alle associazioni delle imprese, ma anche al settore della ricerca e all'università. «Vogliamo capire a cosa e se serve il Csmt?». Parlando degli iscritti Zanelli ha evidenziato la leggera crescita, pur in calo di lavoratori attivi, dai 23228 del 2009 ai 23320 del 2010, con il manifatturiero che passa da 8969 a 9269. «La crisi produce bisogno di sindacato». In segreteria ci sono con lui Bailo, Gianni Belletti, Roberto Maestrelli, Raffaele Merigo, Matilde Scazzaro. Sabato 5 febbraio verrà inaugurata una nuova sede a Bagnolo Mella; in luglio sarà trasferita e raddoppiata la sede di Chiari. Ai servizi viene aggiunto, con delega dalla Loggia, lo sportello anagrafe per gli immigrati.
Magda Biglia