Perché Comune e AIB quando parlano delle Caffaro non dicono nulla sulla questione ambientale? Come UIL non abbiamo firmato l’accordo per il passaggio degli impianti di produzione di clorito alla società chimica di Emilio Fedeli di Pisa, perché non è stato presentato il piano industriale sin ora conosciuto solo dal Ministero.
Abbiamo richiesto inascoltati al Ministero e al Commissario straordinario Marco Cappelletto di procedere al confronto in sede Ministeriale, ma questo non è stato possibile e non ne comprendiamo le ragioni.
Se il Sindaco che dice di aver partecipato ad almeno una decina di incontri conosce il piano industriale, allora che lo renda noto a tutti, perché in gioco non vi è solo la sorte dei lavoratori della Caffaro, ma anche le conseguenze sul piano ambientale della zona di via Milano.
Sappiamo come sia necessario mantenere in esercizio gli impianti per evitare che l’innalzamento delle falde provochi l’inevitabile ulteriore inquinamento della zona. L’attuale impegno solo per due anni della Società di Emilio Fedeli di garantire l’attività con la messa in sicurezza degli impianti non assicura affatto né sulla continuità dell’impresa, né sul futuro impegno per garantire la bonifica della zona senza forzature, come è avvenuto in sede di confronto con il commissario straordinario, di sospendere l’attività e far precipitare il problema ambientale.
A noi pare che la non chiarezza su tutta questa vicenda non aiuta certo a rispondere al bisogno di trasparenza e di certezze necessarie quando in gioco vi sono questioni delicate, sapendo che in gioco oltre ai problemi della sicurezza vi è il costo economico molto oneroso che rischia così di essere a totale carico della collettività a fronte di responsabilità dei privati.
Proprio per la mancanza di chiarezza non abbiamo voluto come UIL sottoscrivere un accordo, che tra l’altro per espletare i suoi effetti sul piano occupazionale, vedeva la necessità solo della firma delle RSU che unitariamente (anche la RSU UIL) hanno sottoscritto proprio per senso di responsabilità verso i lavoratori.
Mantenendoci come sindacato nella condizione di intervenire per fare chiarezza su tutto quanto ad oggi non ci è dato di sapere.
UIL Brescia UILCEM Brescia
Angelo Zanelli Daniele Bailo