Il Governo, nella tarda serata del 12 agosto, nel corso di un Consiglio dei ministri straordinario, ha varato la manovra economica aggiuntiva, dando seguito alle sollecitazioni giunte dalle Istituzioni dell'Unione Europea e, in particolare, dalla BCE, per arrivare al pareggio di bilancio un anno prima del previsto. La grave crisi finanziaria dalle dimensioni planetarie, l'attacco speculativo che, ancora una volta, ha come obiettivo, sullo sfondo, la stessa moneta europea, lo specifico accanimento della speculazione finanziaria sul nostro Paese, prostrato da uno dei debiti pubblici più alti al mondo, in valore assoluto e in percentuale sul Pil, rendono questa fase decisamente grave e preoccupante per l'Italia. In questo quadro sarebbe stato opportuno che il Governo avesse affrontato la delicata e complessa situazione in una condizione non dominata dall'emergenza e con un serrato confronto con le parti sociali, come da noi richiesto. Anche da cio' deriva la pesantezza di alcune delle misure adottate. La Uil e' consapevole, comunque, della necessita' di interventi forti che riportino in equilibrio il sistema economico, il cui crollo rischierebbe di avere ripercussioni negative, innanzitutto, su pensionati e lavoratori dipendenti, a partire da un drammatico aumento della disoccupazione. Ecco perche', nel corso degli incontri svoltisi nel mese di agosto tra le parti sociali e il Governo, la Uil ha chiesto, con chiarezza e determinazione, che questo rigore non fosse disgiunto da equita' e giustizia e che nella manovra fossero contenuti provvedimenti riguardanti, in primo luogo, il sistema politico a tutti i suoi livelli. Le ragioni di questa rivendicazione non hanno nulla a che vedere con demagogici sentimenti di antipolitica ma attengono a valutazioni di convenienze e opportunita' economiche oltre che etiche. Sin dall'inizio del 2011, la Uil si e' fatta promotrice di una vera e propria campagna per la riduzione dei costi della politica, presentando uno studio dettagliato sui possibili interventi da realizzare e attuando iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, oltre a confronti istituzionali a livello nazionale e su tutti i territori. Anche grazie a questo impegno, si e' suscitato nel Paese un ampio dibattito sul tema. Oggi, il Governo, nella sua manovra, accoglie una parte importante di quelle indicazioni e, da questo punto di vista, la Uil esprime un giudizio positivo. L'abolizione delle province con meno di 300mila abitanti, l'obbligo di fusione per i comuni con meno di 1000 abitanti, i cospicui tagli agli stipendi, alle indennita' e ad alcuni privilegi dei parlamentari, la cancellazione di 54mila poltrone, sono tutti provvedimenti che vanno nella direzione indicata dalla Uil. Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, quando si tratta di fare sacrifici, la classe politica comincia da se': la Uil ritiene di potersi ascrivere il merito di questa svolta. Altrettanto positiva e' la decisione di innalzare dal 12,5 al 20 per cento il livello della tassazione di tutte le rendite finanziarie, eccezion fatta per i rendimenti dei titoli di Stato. Viene sanata cosi' una clamorosa ingiustizia e un'inefficienza economica che, da sempre, hanno finito per dare uno sproporzionato valore ai giochi della finanza rispetto al lavoro. Anche in questo caso, si tratta di una delle storiche rivendicazioni della Uil che viene finalmente accolta e che puo' rappresentare un buon viatico in vista di un'auspicabile complessiva riforma fiscale. Un altro aspetto positivo della manovra, poi, attiene al recepimento dell'accordo interconfederale sulla contrattazione aziendale: si determina cosi' la validita' "erga omnes" delle intese aziendali stipulate sulla base dell'accordo di giugno. Condivisibili, infine, sono alcune misure per il contrasto dell'evasione fiscale e le riduzioni di spesa per i ministeri, mentre l'ulteriore taglio dei trasferimenti agli enti locali puo' essere accettabile se non si traduce in tassazione aggiuntiva per i cittadini delle singole realta' territoriali. A quest'ultimo proposito, la Uil impegna le proprie strutture a sollecitare gli Enti locali a farsi partecipi dell'azione di recupero dell'evasione fiscale per far fronte alla riduzione delle risorse a loro disposizione. In un altro capitolo della manovra, e' previsto che sia demandata alla contrattazione anche il sistema delle tutele sul mercato del lavoro. La Uil utilizzera' questa condizione per garantire al meglio i diritti dei lavoratori. Non ci trova d'accordo, invece, la decisione di accorpare alla domenica festivita' come il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno. Si possono comprendere le motivazioni legate alla necessita' di incrementare il Pil e la produttivita' che sono alla base di questa scelta, ma non si puo' accettare la cancellazione dal calendario di date dal profondo valore storico e simbolico. Chiederemo, dunque, al Governo di valutare soluzioni alternative. Anche sul cosiddetto contributo di solidarieta', la Uil esprime perplessita'. Siamo sempre stati contrari, infatti, a ipotesi che prefigurano "patrimoniali" perche' finiscono col gravare su quelle categorie di cittadini che gia' pagano le tasse. Occorrerebbe, dunque, esercitare maggiore "fantasia" nell'individuazione di misure di solidarieta' più eque ed efficaci, cercando di spostare il peso fiscale dalle persone alle cose, in attesa di una radicale modifica del sistema fiscale che garantisca una giusta ripartizione della tassazione. A proposito del capitolo previdenziale, poi, non condividiamo l'anticipo del percorso per l'innalzamento dell'eta' di pensionamento per le donne, pur registrando con favore che, comunque, si e' evitato per la prima volta di fare cassa facendo leva sulle pensioni. Ci trovano fermamente contrari, invece, i provvedimenti relativi al pubblico impiego. E' inaccettabile, soprattutto, il meccanismo in base al quale i lavoratori di questo settore rischiano di non percepire la tredicesima: e' assurdo perdere questo diritto per colpe altrui. Se non vengono rispettati i parametri di spesa che paghino, dunque, i soli dirigenti responsabili. Ugualmente non sono condivisibili sia il congelamento della liquidazione dei dipendenti pubblici, se optano per il pensionamento anticipato, sia l'applicazione delle cosiddette finestre mobili anche ai lavoratori della scuola. La Uil ribadisce, dunque, il proprio impegno al fianco delle categorie del pubblico impiego nella battaglia per la valorizzazione del lavoro dei pubblici dipendenti, a partire dalle rivendicazioni contrattuali e dalla cancellazione di quelle misure che sviliscono la loro professionalita'. La Uil seguira' con attenzione il percorso parlamentare del decreto puntando al consolidamento delle misure condivise e al miglioramento di quelle non condivisibili. Sin dalla prossima riunione di Segreteria saranno realizzati i necessari approfondimenti sui singoli punti della manovra, per giungere alla riunione del Comitato centrale dell'Organizzazione con proposte concrete utili ad affrontare e risolvere le questioni controverse della manovra, sostenendo quelle proposte con tutte le iniziative che dovessero essere necessarie.
Roma, 13 agosto 2011
Roma, 13 agosto 2011