BASTA CON I GIOCHI!
Si sono tenuti nel mese di luglio numerosi incontri relativi alla ormai critica vicenda della costruzione del “polo logistico IDEAL STANDARD di via Dalmazia a Brescia”, e così molti nodi stanno arrivando al loro punto di risoluzione o, e ci pare che i fatti diano ragione a questa seconda ipotesi, al rispondere agli interessi di tutti tranne che dei lavoratori.
Si sono incontrati l'A.D. (Amministratore Delegato) delle Ferrovie dello Stato Galloni con importanti dirigenti di Ideal Standard; l'A.D. Galloni con l'Amministrazione Comunale presso l'Amministrazione Provinciale alla presenza dell'On. Saglia; a Roma, l'On. Saglia con l'A.D. Galloni, i Dirigenti di Ideal Standard e le Segreterie Nazionali delle OO.SS. e quale quadro esce da questi confronti:
A distanza di quasi due anni dagli impegni firmati, si scopre infatti che ancora non é stato sottoscritto alcun accordo di attuazione del progetto e, proprio dagli incontri sopra citati emerge un ulteriore rinvio di un paio di mesi non per l'avvio dei lavori, ma ancora per il necessario chiarimento di chi costruisce che cosa e con i soldi di chi.
Infatti, Ferrovie Logistica non intende più investire direttamente nella riqualificazione dell'area ma preferisce farlo fare ad altri, e sarà un caso ma Arcese, già partner di Ideal Standard, “lavora” da mesi per ottenere la propria partecipazione diretta a un busines che diventa interesse di molti.
A distanza di quasi due anni, le aree dismesse di via Milano e cioè quelle di Ideal Standard e quelle dell' attigua Ideal Clima vengono al dunque del loro possibile riutilizzo e così emerge finalmente il vero interesse per il quale Ideal Standard ha ritenuto più proficuo chiudere lo stabilimento di via Milano (e forse anche Ideal Clima).
Il Sindaco ha sempre sostenuto che le aree a destinazione industriale non cambieranno la loro assegnazione d'uso, ma la recente presentazione al pubblico del PGT (Piano del Governo del Territorio) dice qualcosa di diverso, dice l'esatto contrario.
I lavoratori che accettarono alla fine del 2009, dopo sei mesi di presidio e 22 giorni di occupazione della fabbrica, di lasciare il sito produttivo credettero e si fidarono degli impegni e delle firme di chi ha garantito un progetto che ora viene disatteso tra contraddizioni e mancanza di chiarezza.
Così i lavoratori, la mattina del primo agosto, all'unanimità hanno deciso di dire basta e a partire dalla prima occasione utile tuteleranno i loro diritti e si mobiliteranno per far sì che siano garantiti anche i loro interessi.
Brescia, 3 agosto 2011
RSU Ideal Standard Brescia
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