Riporto una nota della segreteria regionale della UIL sulla vicenda dei lavoratori dei Wagon Lits che ha visto ancora una volta la CGIL fare un passo indietro e soprattutto avere motivazioni diverse tra il tavolo della trattativa e i media. Questa vicenda è significativa per comprendere le difficoltà che avremo nei prossimi mesi, non solo per le vertenze in atto, ma per la significativa distanza tra noi e la CGIL sulle modalità di affrontarle.
Nella notte del 30 dicembre abbiamo firmato,
assieme alla CISL, un accordo con Ferrovie dello Stato e Regione Lombardia per
dare risposta ai lavoratori delle Società appaltatrici del servizio treni
notturni che, a causa della ristrutturazione del servizio deciso da F.S.,
avevano ricevuto lettera di licenziamento. Si trattava, in Lombardia, di 152
lavoratori. Al termine di una trattativa di 14 ore abbiamo raggiunto un accordo
che ricolloca tutti questi lavoratori, entro un periodo massimo di 12
mesi, durante il quale avranno l'indennità di mobilità (dal Ministero con la
L.223 o dalla Regione con la mobilità in deroga) e usufruiranno di corsi di
riqualificazione pagati dalla Regione. L'accordo prevede con esattezza date e
destinazione di ricollocazione: i primi lavoratori verranno ricollocati a
Febbraio 2012, gli ultimi a Gennaio 2013. La ricollocazione avverrà presso
Società appaltatrici delle F.S. per un periodo pari a quello previsto dal
contratto di assunzione dei lavoratori presso le società che li hanno
licenziati, e comunque non inferiore a 24 mesi. Altri lavoratori saranno
ricollocati presso Trenord e ATM, con contratti a tempo indeterminato.
Ci era parso, in questo modo, di dare una risposta
concreta e credibile alla rivendicazione dei lavoratori licenziati che,
giustamente, rivendicavano “occupazione”, come recita lo striscione issato da
quelli di loro che occupano da giorni la torre della Stazione Centrale di
Milano.
La CGIL però, pur avendo partecipato fino
all'ultimo alla definizione dei dettagli dell'accordo, ha ritenuto di non
firmarlo. La motivazione ufficialmente addotta al tavolo è stata che, rispetto
al problema occupazionale, prevaleva per loro l'esigenza di tenere aperto un
tavolo nazionale con F.S. e Ministero al quale negoziare l'organizzazione del
servizio treno-notte nel suo complesso. Successivamente dalla Televisione
abbiamo appreso che la CGIL si rifiutava ad una soluzione che non desse risposte
globali al problema dei licenziamenti a livello nazionale: questione mai
peraltro avanzata al tavolo negoziale, e che non spiega come mai, allora, si sia
chiesto una trattativa con la Regione Lombardia.
La realtà evidente è che la CGIL intende sfruttare fino in fondo le potenzialità mediatiche offerte dalla drammatizzazione dei lavoratori arrampicati sulla torre: più che le esigenze concrete della gente a dettare i tempi e le scelte della CGIL sono le possibilità dei palinsesti televisivi. Operazione che viene efficacemente fiancheggiata da molti media, principalmente RAI3, che non manca di dar fiato alla disperazione dei lavoratori, omettendo volutamente di dire che per tutti loro, nessuno escluso, v'è la certezza di rioccupazione grazie all'accordo da noi firmato.
La CGIL vuole cinicamente giocare sulla pelle della gente,
operando disinformazione e ammiccando a rivendicazioni demagogiche (tutti
assunti in F.S..)?. Ogni tanto non fa male toccare con mano la differenza tra
chi fa il sindacato nell'interesse dei lavoratori e chi persegue, tramite i
lavoratori, un disegno tutto politico!