venerdì 22 luglio 2011

Si al risanamento e alla lotta all’evasione per lo sviluppo. No ai privilegi






L’evoluzione drammatica della crisi della finanza pubblica italiana richiede scelte tempestive ed efficaci, che rispondano nello stesso tempo a criteri di equità.
Ma la manovra approvata dal Parlamento mette in luce contraddizioni, iniquità, ritardi.
Occorre riaprire il confronto con le istituzioni e le forze politiche e sociali ad ogni livello. E occorre anche che i gruppi dirigenti del Paese riconquistino credibilità nei confronti dei cittadini, affrontando finalmente la questione dei costi e dei privilegi della politica.

COSTI DELLA POLITICA
Eliminare i privilegi della politica e delle istituzioni ad ogni livello, cancellare tutti i trattamenti di favore a partire da quelli previdenziali.
I compensi degli eletti non dovrebbero superare un valore pari a quattro volte la retribuzione di un lavoratore di medio livello
Riduzione del numero dei Parlamentari e abbattimento significativo dei finanziamenti ai partiti,
Drastica riduzione dei membri dei consigli di amministrazione delle società pubbliche o controllate da soggetti pubblici ( ne bastano tre per ciascuna)
Obbligo di unificazione dei comuni sotto i 5000 abitanti (in Lombardia sono 1086 su un totale di 1544 mentre in Italia sono 5683 su 8092),
Abolizione delle province sostituite dalle città metropolitane e dai consorzi intercomunali.
Introduzione del federalismo fiscale e istituzionale e contestuale abolizione degli Statuti di autonomia regionale e provinciale.


FISCO
SI alla riforma fiscale: il Governo deve attuare al più presto la delega per la riforma
NO all'abolizione delle detrazioni e deduzioni per carichi familiari, spese sanitarie, mutui, pensioni integrative, ecc.
Lotta all'evasione e all'elusione
Vendita del patrimonio pubblico a partire dal patrimonio immobiliare dello Stato e degli Enti Locali che è imponente



PENSIONI
Poiché appare evidente che il sistema previdenzial-assistenziale non è ancora in equilibrio è necessario estendere a tutte le categorie e istituzioni del criterio contributivo così come applicato attualmente al lavoro dipendente ed a quello autonomo.
Condividiamo l’introduzione del contributo di solidarietà del 5% per le pensioni superiori ai 90.000 euro e del 10% per le pensioni superiori a 150.000 euro. Questa misura deve però essere estesa ai vitalizi a qualunque titolo erogati.

SANITA'
Dovrà essere consentito ad ogni singola Regione di attuare o meno l'introduzione (o l'aumento) del ticket sulle visite ambulatoriali e sul Pronto Soccorso.
E comunque dovrebbe esser lasciato alle regioni la scelta tra operare con uno strumento indiscriminato (ticket alla prestazione) o progressivo (addizionale IRPEF) o tenendo conto di entrambi i criteri.
E soprattutto non possono essere trattate allo stesso modo le Regioni con una Sanità efficiente e con bilanci sani e quelle che hanno sprecato risorse e si fanno ripianare i bilanci dallo Stato.

ASSISTENZA
L'intervento sull'assistenza non può essere affrontato con il metodo dei tagli indiscriminati: occorre introdurre criteri di selezione. Una scelta utile può essere una revisione dello strumento dell'ISEE, introducendo il parametro dei carichi familiari; si potrebbe su questo terreno aprire un confronto proficuo con la Regione Lombardia.
Occorre però uno sforzo, ricorrendo soprattutto alla mutualità e al sistema degli enti bilateraliper garantire un finanziamento adeguato ad un “Fondo per la non autosufficienza” che sostenga la spesa delle famiglie per le persone non autosufficienti.

PATTO DI STABILITA'
Occorre modificare il Patto di Stabilità per consentire agli Enti Locali virtuosi di spendere gli attivi di bilancio ; questo potrebbe consentire a molti Comuni della Lombardia di intervenire ad integrare i minori trasferimenti dei fondi per l'assistenza.

PUBBLICO IMPIEGO
Il blocco del contratto collettivo nazionale non può essere una misura a tempo indeterminato; e nello stesso tempo è necessario garantire che venga attuata la contrattazione decentrata perchè le risorse fino ad oggi risparmiate col blocco della contrattazione vengano almeno o in parte distribuite con criterio di premialità. E' necessario che vengano applicate al comparto pubblico le normative in atto in quello privato per quanto concerne il trattamento previdenziale dei lavori usuranti e la detassazione della retribuzione di produttività.
Diamo un giudizio positivo della decisione di procedere alla graduale assunzione dei precari della scuola: lo consideriamo un primo passo in direzione di un mercato del lavoro più trasparente, accessibile sulla base delle stesse regole sia per il comparto pubblico che per quello privato.