venerdì 17 febbraio 2012

Comunicato stampa su Caffaro

A seguito delle dichiarazioni fatte dal sig. Todisco relative all'andamento industriale e finanziario della Caffaro di Brescia abbiamo colto una serie di considerazioni estremamente positive che confermano sostanzialmente quello che era il nostro pensiero in ordine allo stato industriale della Caffaro ed alle sue potenzialità.


Abbiamo, come noto, in più occasioni ribadito che la crisi della Caffaro era data dalle grandi difficoltà di ordine finanziario e di ordine strategico in capo alla Holding ovvero alla SNIA.



Da sempre in ogni occasione, abbiamo ribadito con forza, (e lo conferma la stesssa gestione del Commissario Straordinario) che le produzioni della Caffaro non erano produzioni mature, e che gli impianti industriali erano tecnologicamente avanzati.



Sulla base di queste ragioni abbiamo sostenuto l'opportunità di definire, prima con la Snia e poi con la nuova società subentrata, un nuovo piano industriale che cogliendo tra queste specificità anche l'alta professionalità dei lavoratori, l'occasione per un rilancio di questa azienda, garantendo con questo la piena occupazione.

Purtroppo abbiamo il rammarico di constatare che ciò non è avvenuto.



Si è puntato solo all’acquisizione al massimo ribasso, senza tener conto di quelle che oggi sono “dichiarate” le reali potenzialità del sito industriale e dunque della necessità di coniugare lo sviluppo di questa azienda con la garanzia occupazionale.



Noi oggi chiediamo ai diversi interlocutori che si sono fatti parte del processo di trasferimento del ramo di azienda, di tener conto che non può esserci ripresa e rilancio della attività senza tener conto dei lavoratori che oggi sono espulsi dal ciclo produttivo senza le necessarie garanzie per il posto di lavoro.



Ecco perchè nel sottolineare il nostro compiacimento per i dati economici  e produttivi , occorre avere chiaro sin d'ora quali siano le prospettive a medio termine di questa azienda, perchè senza voler fare le cassandre non vorremmo che anzichè trovare una soluzione per chi oggi è in cassa integrazione senza scivoli verso nuove opportunità di lavoro, si determinassero elementi di incertezza  anche per chi oggi è occupato.



Per queste ragioni siamo a sollecitare un incontro per comprendere meglio il percorso e le sinergie che si possono determinare tra Brescia e Torviscosa, in funzione del rapporto sinergico ancora oggi esistente fra le due realtà.







Brescia 17 febbraio 2012