giovedì 28 aprile 2011

lunedì 11 aprile 2011

Comunicato coordinamento nazionale Ideal Standard

Le Segreterie Nazionali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILCEM UIL e il Coordinamento Sindacale del Gruppo Ideal Standard Italia si sono riuniti in data 5 aprile a Bologna per un esame puntuale dello stato di attuazione dell'Accordo sottoscritto presso il Ministero dello Sviluppo Economico nel novembre 2009 e per decidere le necessarie iniziative.
1 ) Con l'Accordo del novembre 2009 è stato definito un assetto del Gruppo che, incardinato su tre Siti produttivi, sulla nuova piattaforma logistica a Brescia e sulla Sede commerciale e amministrativa di Milano, dovrà garantire anche in futuro il ruolo di leader della Compagnia Italiana fra i produttori di ceramica sanitaria in Italia e in Europa. E' un assetto che va confermato e consolidato.
2 ) L'Accordo ha consentito di attenuare l'impatto sociale della crisi di mercato che ha colpito il settore ceramico con il ricorso agli ammortizzatori sociali (Contratti di solidarietà CIG straordinaria, mobilità volontaria) e con misure di incentivazione e di integrazione del reddito per i lavoratori.
3 ) Non tutti gli impegni sottoscritti in quell'Accordo sono stati tuttavia mantenuti. In parte ciò è dovuto al persistere della forte contrazione del mercato ceramico come conseguenza della crisi del settore edilizio. Questa ha obiettivamente condizionato negativamente le vendite e le produzioni con comprensibili effetti sul raggiungimento degli obiettivi che erano stati indicati nel Piano. Vanno tuttavia registrati e denunciati con forza ritardi e omissioni la cui responsabilità va ascritta ai comportamenti e alle scelte dei Responsabili aziendali o di altri soggetti firmatari dell'Accordo. Le Segreterie Nazionali Filctem, Femca, Uilcem e il Coordinamento sindacale chiedono all'Azienda, al Ministero dello Sviluppo Economico e ai Rappresentanti degli Enti locali e Regionali che hanno partecipato alla definizione dell'Accordo di assicurareciascuno nel proprio ambito di responsabilità- la completa attuazione degli impegni sottoscritti. In particolare:
1. INVESTIMENTI. Non si possono chiedere ulteriori sforzi ai soli lavoratori per migliorare la produttività e le rese senza implementare negli stabilimenti gli investimenti previsti dal Piano. Ulteriori rinvii sarebbero intollerabili e minerebbero irrimediabilmente la credibilità di chi rappresenta l'Azienda. Gli investimenti devono essere attuati dalla Società subito, tutti e come stabilito nel Piano, facendo ricorso a risorse adeguate e non dipendenti dall'attuale andamento economico del Gruppo in Italia. E’ un punto cruciale: gli investimenti industriali messi a Piano possono essere finanziati solo con risorse aggiuntive della Società e non con l’autofinanziamento. Diverso il giudizio sugli investimenti in ambito commerciale: ne sono stati attuati molti ma è necessario interrogarsi sui risultati, sulla validità delle scelte fatte. Non si può inoltre sottacere il fatto che l’avere “forzato” le vendite (o le consegne) a fine 2010 sta ora negativamente condizionando quelle del primo quadrimestre 2011.
2. INDEBITAMENTO. La riduzione dell’indebitamento, importante per la stabilità di tutto il gruppo a livello Europeo non deve pregiudicare l’attività industriale con la messa in discussione dei siti produttivi.
3. LOGISTICA. La Società deve intensificare impegno e pressioni sulle Autorità e sugli Enti coinvolti affinchè entro l'anno venga realizzata la nuova piattaforma logistica a Brescia. Le Istituzione e gli Enti interessati devono dare coerente seguito agli impegni in tal senso sottoscritti.
4. ACCORDI DI PROGRAMMA. Ad oggi tutte le dichiarazioni di disponibilità annunciate da diverse Amministrazioni Pubbliche sono rimaste lettera morta. Si tratta di comportamenti che vanno rimossi e superati. Gli impegni annunciati per possibili investimenti finalizzati al risparmio energetico vanno concretizzati. All'Azienda e al Governo chiediamo di riprendere con convinzione e in maniera propositiva l'iniziativa su questa materia.
5. GESTIONE DELLA CRISI. Dobbiamo ribadire la necessità che la differenza fra volumi produttivi previsti dall’Accordo e quelli effettivi (inferiori) sia proporzionalmente ripartita fra i tre siti italiani per evidenti ragioni di equità e di competitività degli stabilimenti. E’ inoltre necessario interrogarsi sul futuro: lo stato perdurante della crisi non lascia intravedere una uscita a breve. Occorre dunque affrontare la parte rimanente dell’anno per realizzare il massimo risultato con l’attuazione degli impegni già sottoscritti e nel contempo preparandosi a gestire la situazione in divenire.
6. VERIFICA DELL’ACCORDO: è urgente fissare una riunione presso il Ministero dello Sviluppo Economico fra tutte le Parti interessate. Lo abbiamo già richiesto ed intendiamo quell’incontro come un momento decisivo: per misurare la affidabilità della Compagnia Italiana che sarà chiamata a rispondere dei propri atti ma anche di quella del Governo e delle Amministrazioni Pubbliche locali e regionali, che hanno condiviso l’Accordo.
Le Segreterie Nazionali FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILCEM UIL e il Coordinamento sindacale del Gruppo IDEAL STANDARD ITALIA ritenendo necessario un confronto fra tutti i lavoratori del Gruppo ed un forte e preciso segnale alla Società dichiarano
UN’ORA DI SCIOPERO CON SVOLGIMENTO DI ASSEMBLEE In tutti i Siti del Gruppo con modalità che verranno stabilite dalle RSU Le Segreterie Nazionali FILCTEM – FEMCA – UILCEM Il Coordinamento Sindacale Gruppo Ideal Standard Italia Roma, 11 Aprile 2011