venerdì 27 aprile 2012

mercoledì 18 aprile 2012

Mozione consiglio regionale su Invatec

Comunicato Stampa. Lombardia – Invatec di Roncadelle

Marelli: “Approvata mozione contro la delocalizzazione della Invatec.”


Approvata mozione bipartisan sulla situazione della Invatec di Roncadelle. Nel merito è intervenuto il Consigliere regionale della Lega Nord e primo firmatario, Alessandro Marelli.


“Esprimo soddisfazione – commenta Marelli – per l’approvazione unanime di questa mozione sulla situazione della Invatec di Roncadelle. Questa società, eccellenza mondiale nel campo delle tecnologie biomedicali, è stata acquistata alcuni anni addietro da una grossa multinazionale americana che oggi ha intenzione di decentrare la produzione in Messico. Il rischio è che circa 300 dipendenti, sugli attuali 600, si ritrovino senza il loro posto di lavoro. E’ bene specificare inoltre che questa società, nonostante la grave crisi economica in corso, risulta essere economicamente stabile e tale scelta è dettata unicamente da esigenze di abbassamento del costo del lavoro.

La commissione attività produttive del Consiglio regionale ha audito le parti sindacali lo scorso marzo e in questa occasione si è sottolineato come qualsiasi soluzione differente dal mantenimento della produzione in Lombardia rappresenti, di fatto, una sconfitta per il nostro sistema produttivo.

Personalmente ritengo che sia importante attivarsi e fare quanto possibile per scongiurare questo rischio; questo genere di delocalizzazioni denotano un modo di fare impresa predatorio che porta, come unico effetto, all’impoverimento dei territori coinvolti.

Con questa mozione chiediamo alla Giunta di monitorare i tavoli di confronto tra la proprietà e le parti sindacali e – conclude Marelli – a farsi parte attiva per evitare che il piano strategico industriale di delocalizzazione produttiva della Invatec venga attuato.”


Ufficio Stampa

Milano, 17 aprile 2012

sabato 14 aprile 2012


DIREZIONE NAZIONALE UIL



COMUNICATO



La Direzione della Uil ha dato mandato alla Segreteria nazionale di concordare con la Cgil e la Cisl le modalità di attuazione di una mobilitazione da avviare nel Paese, già  a partire dai primi giorni del mese di maggio, e che abbia tra le sue priorità una riduzione delle tasse sul lavoro e sulle pensioni.

L’attuazione di politiche recessive messe in atto dall’Esecutivo rischia di deprimere ulteriormente la nostra economia. E gli effetti sull’occupazione possono essere devastanti. Solo alcuni anni fa, il tasso di disoccupazione era uno dei più bassi in Europa; ora si viaggia velocemente oltre la soglia della media europea. C’è il rischio concreto che la situazione si avviti pericolosamente.

L’aumento dei prezzi combinato all’incremento delle tasse sta riducendo la disponibilità del reddito in termini reali. L’incertezza del futuro, poi, genera effetti negativi anche sulla propensione al consumo. Così la produzione si ridimensiona, l’occupazione continua a calare, il Pil resta negativo e anche le entrate fiscali tendono, complessivamente, a ridursi. Bisogna invertire questa tendenza puntando sugli investimenti produttivi, da un lato, ma anche su scelte che riattivino i consumi, dall’altro.

In questo quadro si inserisce la rivendicazione, da parte della Uil, di politiche fiscali che riducano il peso della tassazione sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Noi non chiediamo che ciò avvenga, come si suol dire, “a debito”: il nostro senso di responsabilità ci rende consapevoli della necessità di evitare effetti dannosi per i conti pubblici. Noi pensiamo, però, che sia necessario utilizzare, a tal fine, già nell’anno in corso, tutti i proventi derivanti da un’effettiva riduzione degli ancora alti e impropri costi della politica e, ovviamente, dalla lotta all’evasione fiscale. Quest’ultima non si configurerebbe, così, solo come un importante impegno etico ma comporterebbe conseguenze positive anche per la nostra economia.

Sempre in questo contesto, la Uil chiede l’approvazione del decreto per la detassazione del salario di produttività e l’estensione dei suoi effetti a tutto il mondo del lavoro. C’è un potente effetto leva sotteso a questa scelta che può innescare meccanismi virtuosi nei rapporti di lavoro e, soprattutto, nei processi produttivi. Ecco perché, sempre in una logica di crescita, queste decisioni vanno opportunamente sollecitate.

Per l’insieme di tali ragioni, noi crediamo che sia giunto il momento di aprire una mobilitazione nel Paese, a partire dalla questione fiscale. La Uil, dunque, è pronta ad attivare, insieme a Cgil e Cisl, su tutto il territorio nazionale, le necessarie iniziative di sensibilizzazione e di lotta.



          Roma, 12 aprile 2012