lunedì 27 febbraio 2012

Ancora scritte ingiuriose











...e direi vigliacche. Capita spesso purtroppo di trovare queste sorprese sulle bacheche sindacali, disponibili per le organizzazioni di categoria, utili per poter leggere i documenti unitari o le rispettive posizioni e/o opinioni in merito agli argomenti di attualità. A quanto pare a qualcuno piace solo la propria di opinione e disprezza quella degli altri. Questi non sono segnali di un paese maturo e noi, che siamo da sempre contro il pensiero unico e favorevoli al confronto di idee e contrari alle urla e agli slogan fini a se stessi, condanniamo questo modo di esprimere le opinioni. Il volantino peraltro, esprime un punto di vista critico per nulla favorevole all'abolizione dell'articolo 18, sebbene sia necessario fare chiarezza sul vero dibattito che ruota intorno ai licenziamenti individuali e sul modo in cui viene usato questo strumento dalle aziende e dai lavoratori stessi. Sono 10 anni che su questo tema si sono usati slogan e chiamate alla lotta, continuando a dimenticarsi che in Italia a 12 milioni di lavoratori privati non viene applicato!

sabato 25 febbraio 2012

Claudio Negro sulla CIGS


richiamo nel nostro blog, l'intervento di Claudio Negro, segretario UIL Milano e Lombardia sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali che condividiamo.

http://blog.libero.it/claudionegro/11096494.html

venerdì 24 febbraio 2012

Invatec - Verbale Ministero Sviluppo Economico


                                                                        

Documento
Azienda
Settore
Numero dipendenti
Data
Verbale di riunione
Medtronic Invatec S.p.A.
Biomedicale
592
20 Febbraio 2012

In data 20 febbraio 2012 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuto l’incontro riguardante la Società Medtronic Invatec S.p.A.

Alla riunione hanno partecipato la dr.ssa Brunetti (MiSE), in rappresentanza della Medtronic Invatec il Direttore del sito di Brescia Ing. Giarrizzo, il Responsabile delle Risorse Umane dr. Secchi unitamente alla dr.ssa Bianchi ed al dr. Freri. Erano altresì presenti all’incontro la dr.ssa Marcangeli dell’Associazione Industriali Bresciana e le OO. SS. nazionali e territoriali FILCTEM CGIL,FEMCA CISL e UILCEM UIL.



La dr.ssa Brunetti ha aperto l’incontro richiamando l’attenzione sull’oggetto della richiesta di apertura del Tavolo di ministeriale da parte delle OO.SS. ovvero la presentazione del Piano Strategico da parte della Direzione Medtronic; nello specifico, la Casa Madre ha annunciato a novembre 2011 l’avvio di un processo di riorganizzazione che interesserà 300 risorse (che riguarderà anche i dipendenti del sito di Frauenfeld in Svizzera).

La dr.ssa Brunetti ha altresì specificato che la Società ha comunicato di voler creare nel sito bresciano un centro d’eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie mediche nel settore delle malattie vascolari periferiche.



L’Ing. Giarrizzo ha preliminarmente illustrato i punti cardine del Piano Strategico partendo dall’operazione di acquisizione della Invatec S.p.A. (azienda leader nel mercato periferico), nell’aprile 2010, da parte della multinazionale americana Medtronic (per 500 milioni $). La Medronic ha, in seguito, acquistato gli immobili in cui viene esercitata l’attività di ricerca e produzione ed ha altresì investito 2 ml di euro per infrastrutture tecnologiche lo scorso anno che saranno incrementati di ulteriori 3 milioni di euro nel FY 2013 (“fiscal year “anno fiscale per la Casa Madre). L’Ing. Giarrizzo ha altresì presentato i positivi risultati commerciali del sito bresciano nell’attività di ricerca non solo nell’area periferica ma anche in altre aree terapeutiche nelle quali opera la Casa Madre evidenziando però l’esistenza, nonostante questi positivi risultati, di perdite sui trimestri del FY per 10 Ml $ a causa degli investimenti in ricerca e sviluppo che si sono resi necessari.

L’Ing. Giarrizzo ha inoltre illustrato i punti strategici in cui si articolerà il Piano ovvero la creazione nel sito di Brescia di un Campus dell’innovazione e lo spostamento nel sito di Brescia delle attività di ricerca, sviluppo e produzione di un nuovo dispositivo di protezione cerebrale acquistato dalla Casa Madre da un’azienda negli Stati Uniti; l’attuazione del Piano determinerà una riduzione a partire da maggio 2012 di n. 120 unità (tra diretti e indiretti) nell’area della produzione di dispositivi coronarici e da maggio 2013 di n. 180 (tra diretti e indiretti) nella linea di assemblaggio di un dispositivo per le malattie vascolari periferiche che sarà trasferita in Messico. Per queste 300 unità interessate dal processo di riorganizzazione la Società ha comunicato di voler ricorrere all’uso del Contratto di Solidarietà.



Le OO.SS. hanno preliminarmente ringraziato il MiSE per l’estrema disponibilità dimostrata e per il supporto offerto ed hanno ribadito la propria contrarietà in merito all’annunciato trasferimento della linea di assemblaggio alla luce delle evidenti problematiche occupazionali che potrebbero derivarne; hanno, inoltre, richiamato l’attenzione del Management sul potenziale strategico del sito di Brescia, ancor prima dell’arrivo della Medtronic, in considerazione della riconosciuta eccellenza della Invatec nell’attività di sviluppo, creazione, assemblaggio e vendita di coronarici ed in particolare di periferici (brevettato dalla stessa Invatec).

Le OO.SS. hanno, pertanto, evidenziato perplessità in merito alla strada scelta dalla Casa Madre per abbattere i costi ed hanno richiesto al Management di ipotizzare soluzioni di riorganizzazione alternative che garantiscano il mantenimento occupazionale.

Da ultimo, le OO.SS. hanno manifestato l’intenzione di proseguire con i Tavoli Istituzionali, sia a livello locale che nazionale per provare a trovare soluzioni alternative finalizzate a salvaguardare i lavoratori.



L’ing. Giarrizzo ed il dr. Secchi hanno evidenziato la disponibilità della Medtronic al confronto con le OO.SS. ribadendo però che il Piano Strategico presentato è definito; l’Ing. Giarrizzo ha anche confermato che la Società sta valutando attentamente possibili percorsi per attenuare l’impatto sociale della scelta e che vi è completa disponibilità dell’Azienda nel valutare, se presenti, con le Istituzioni opportunità di investimento nell’area R&S anche alla luce di potenziali iniziative in ambito territoriale per la creazione di un cluster biomedicale in Lombardia.



La dr.ssa Brunetti, con riferimento al Piano Strategico, ha ribadito l’importanza per l’Istituzione di cercare di giungere ad una soluzione condivisa che tuteli al massimo i lavoratori - fermo restando il ruolo del MiSE quale Istituzione preposta a contrastare il declino dell’apparato produttivo ed industriale attraverso l’esame di piani industriali che, per quanto possibile, siano orientati allo sviluppo delle realtà nazionali; con riferimento alla gestione di potenziali esuberi, la dr.ssa Brunetti ha ribadito che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è l’unica istituzione preposta ad attivare la procedura per gli ammortizzatori sociali.

La dr.ssa Brunetti ha inoltre espresso condivisione per scelta di allargare, per il prossimo incontro, il Tavolo di confronto anche alle Istituzioni Territoriali (Regione, Provincia e Comune) al fine di valutare percorsi condivisi ed eventuali opportunità finalizzate a salvaguardare l’occupazione.



L’Ing. Giarrizzo ha da ultimo concordato con il MiSE e con le OO.SS. sull’opportunità di coinvolgere anche le Istituzioni locali.



La dr.ssa Brunetti infine ha confermato la piena disponibilità del MiSE a riconvocare a breve – presumibilmente entro fine marzo p.v. - un ulteriore Tavolo di confronto nell’auspicio che un proficuo confronto tra tutti gli attori istituzionali coinvolti porti al più presto ad una soluzione condivisa ed utile per tutte le Parti.


venerdì 17 febbraio 2012

Comunicato stampa su Caffaro

A seguito delle dichiarazioni fatte dal sig. Todisco relative all'andamento industriale e finanziario della Caffaro di Brescia abbiamo colto una serie di considerazioni estremamente positive che confermano sostanzialmente quello che era il nostro pensiero in ordine allo stato industriale della Caffaro ed alle sue potenzialità.


Abbiamo, come noto, in più occasioni ribadito che la crisi della Caffaro era data dalle grandi difficoltà di ordine finanziario e di ordine strategico in capo alla Holding ovvero alla SNIA.



Da sempre in ogni occasione, abbiamo ribadito con forza, (e lo conferma la stesssa gestione del Commissario Straordinario) che le produzioni della Caffaro non erano produzioni mature, e che gli impianti industriali erano tecnologicamente avanzati.



Sulla base di queste ragioni abbiamo sostenuto l'opportunità di definire, prima con la Snia e poi con la nuova società subentrata, un nuovo piano industriale che cogliendo tra queste specificità anche l'alta professionalità dei lavoratori, l'occasione per un rilancio di questa azienda, garantendo con questo la piena occupazione.

Purtroppo abbiamo il rammarico di constatare che ciò non è avvenuto.



Si è puntato solo all’acquisizione al massimo ribasso, senza tener conto di quelle che oggi sono “dichiarate” le reali potenzialità del sito industriale e dunque della necessità di coniugare lo sviluppo di questa azienda con la garanzia occupazionale.



Noi oggi chiediamo ai diversi interlocutori che si sono fatti parte del processo di trasferimento del ramo di azienda, di tener conto che non può esserci ripresa e rilancio della attività senza tener conto dei lavoratori che oggi sono espulsi dal ciclo produttivo senza le necessarie garanzie per il posto di lavoro.



Ecco perchè nel sottolineare il nostro compiacimento per i dati economici  e produttivi , occorre avere chiaro sin d'ora quali siano le prospettive a medio termine di questa azienda, perchè senza voler fare le cassandre non vorremmo che anzichè trovare una soluzione per chi oggi è in cassa integrazione senza scivoli verso nuove opportunità di lavoro, si determinassero elementi di incertezza  anche per chi oggi è occupato.



Per queste ragioni siamo a sollecitare un incontro per comprendere meglio il percorso e le sinergie che si possono determinare tra Brescia e Torviscosa, in funzione del rapporto sinergico ancora oggi esistente fra le due realtà.







Brescia 17 febbraio 2012

lunedì 13 febbraio 2012

Eternit, la sentenza

(AGI) Torino, 13 feb. - "Un sogno che si realizza" in una silenziosa e surreale commozione. Il pm Raffaele Guariniello,al termine di tre ore di lettura di una sentenza "storica" ed "esemplare", parla di un sogno realizzato: fare giustizia per le vittime dell'amianto nel processo Eternit, il piu' grande mai celebrato in Europa per il numero di parti civili, circa 6000. Che si e' chiuso cosi' come si era aperto: con un elenco, una lunghissima lista di nomi, che all'inizio del processo chiedevano giustizia e che, in chiusura del primo grado, vedono la loro domanda accolta sotto forma di risarcimento.
"Ma prima di ogni dato economico vengono i sedici anni di condanna inflitti" a Stephan Schmidheiny e a Jean Louis de Cartier, come ha sottolineato Bruno Pesce, presidente dell'Associazione delle Vittime Amianto. Una condanna a sedici anni per entrambi riconosciuti colpevoli di disastro ambientale doloso e omissione volontaria di cautele. Quattro anni in meno rispetto ai venti anni chiesti dalla pubblica accusa. Questo perche' per il giudice c'e' una data che segna un discrimine ed e' l'agosto del 1999: prima, il reato e' da considerarsi prescritto; e' invece imputabile per le conseguenze della dispersione delle fibre killer tuttora perduranti.
Questo vale, secondo il giudice Casalbore, solo per gli stabilimenti di Casale Monferrato e Cavagnolo, mentre, evidentemente, non sono state considerate determinanti le prove a supporto di un disastro ambientale tuttora perdurante a Rubiera e Bagnoli. Per capire meglio il dispositivo occorrera', comunque, aspettare il termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Intanto l'altro dato clamoroso sono i risarcimenti milionari riconosicuti dalla Corte d'Assise: un totale che ammonterebbe, secondo le prime stime, ancora da conteggiare definitivamente a circa 100 milioni di euro.
Il piu' consistente, 25 milioni di euro, va al Comune di Casale Monferrato, che dopo qualche tentennamento nelle settimane scorse aveva rifiutato un'offerta da parte degli imputati di 18 milioni di euro; 20 milioni alla regione Piemonte, 15 all'Inail e 100.000 a sindacati e associazioni. Da 30mila a 50mila euro le provvisionali per i parenti delle vittime, 35mila euro per ciascun malato di patologie correlate all'amianto."Una sentenza che non ci aspettavamo" hanno commentato le difese, che hanno annunciato il ricorso in appello. Ma il rischio per loro e' che i loro assistiti siano trascinati in un altro processo, il cosiddetto "Eternit bis" per le vittime successive al 2008 con la contestazione di omicidio.
"Thysenn e Eternit dimostrano che qualcosa e' cambiato nella sensibilita' alla sicurezza sul lavoro" ha commentato il procuratore Capo Giancarlo Caselli, che ha chiuso con un messaggio implicito alla politica: "se fosse stata gia' in vigore la legge sulla responsabilita' civile dei magistrati sicuramente Guariniello e i suoi colleghi avrebbero fatto il loro dovere, ma non so quanti altri Guariniello avrebbero potuto esservi in giro per l'Italia" .

cos'è l'eternit

storia del processo

giovedì 9 febbraio 2012

Quale fututo per A2A?

Dal sole 24 ore Lombardia dell'8 febbraio 2012, un articolo sulla posizione della Lega a Brescia riferita alla società A2A ed alle proposte di riposizionamento dei comuni controllanti ed un commento di Daniele Bailo sul punto di vista sindacale. Questo articolo è uscito il giorno prima l'annuncio di dimissioni del presidente Giuliano Zuccoli che la stampa ha pubblicato ieri e che aprono un altro filone del dibattito sul ruolo e la gestione della multiutlity lombarda.

lunedì 6 febbraio 2012

Tavola Rotonda sul sovraindebitamento

Redditi dei lavoratori e sovraindebitamento delle famiglie
Dal Welfare contrattuale la soluzione


Per l’effetto combinato della crisi industriale, dell’inflazione e della pressione fiscale aggiuntiva, si moltiplicano i casi di
lavoratori che registrano difficoltà di conduzione dei conti per le spese familiari. Alla perdita di potere d’acquisto
delle retribuzioni si aggiunge il peso di impegni di debito, tanto per l’acquisto di beni di consumo (primari e secondari),
quanto per utenze domestiche e quanto ancora per un investimento fondamentale quale l’abitazione.
Si tratta di difficoltà notevoli, alcune delle quali temporanee, ma che con il cumularsi di debiti e altri obblighi
simili provocano spesso uno stato di sofferenza molto acuto per la famiglia del lavoratore. Si aggiunga che tutto
questo espone le persone a tentativi di approfittamento del suo stato di difficoltà economica da parte di soggetti
(venditori, società finanziarie, talvolta banche) per ottenere vantaggi anche speculativi.
La UILCEM ha ben compreso che occorre trovare delle risposte concrete ed efficaci a questo disagio. Il Sindacato,
nella sua missione di difesa delle condizioni professionali e materiali dei lavoratori che rappresenta, ha quindi
elaborato delle proposte per affrontare le situazioni di sovraindebitamento famigliare e intende farne oggetto di
una contrattazione con le parti datoriali.
La sede più adatta è quella della costruzione di un welfare contrattuale e di un welfare aziendale che comprendano
misure per sostenere il lavoratore in una strada di esdebitamento e di pareggio del bilancio familiare.
La UILCEM ha proceduto a preparare i propri quadri, attivisti e delegati di azienda e territoriali, con l’obiettivo di
creare sia un servizio di ascolto e accompagnamento del lavoratore e sia di attivare una concertazione con le parti
datoriali per misure di sostegno al dipendente.
Tutto questo scaturisce da una nota a verbale nel contratto del 2009 del settore chimico-farmaceutico e dal raccogliere
l’opportunità che si presenta – anche per costruire misure di sostegno al reddito famigliare del lavoratore –
dal recente Decreto legge 21 dicembre 2011 che prevede misure per risolvere l’indebitamento del consumatore.
La tavola rotonda conclusiva della seconda edizione del corso di preparazione (Italia centrale) proporrà alla riflessione
le proposte e lo sviluppo di un modello operativo.

Ore 9,30
• Introduzione di: Augusto Pascucci Segretario Generale UILCEM
• Contributo di:
Prof. Maurizio Fiasco Sociologo
• Interventi di:
Dott. A. Piscitelli Direttore Relazioni Industriali Federchimica
Dott. A. Pasquali Direttore Relazioni Industriali Confindustria Energia
Dott. R. Del Vecchio Direttore Relazioni Industriali Assoelettrica
Dott. A. Spaziani Direttore Relazioni Industriali Federutility
Dott. Claudio Cecchini Ass. Provincia di Roma per le Politiche Sociali
Paolo Pirani Segretario Confederale UIL
Avv. Fabio Cirilli Fondazione Wanda Vecchi
Dott. Paolo Giusto Esperto di Sovraindebitamento e Usura
Dott. A. Merlino Responsabile Risorse Umane Bristol-Myers Squibb

• Moderatore:
Massimo Mascini Il Diario del Lavoro






domenica 5 febbraio 2012

reddito

redditi troppo bassi per i dipendenti italiani, ma il paragone è impietoso rispetto alla nostra rappresentanza politica in parlamento.

scheda

giovedì 2 febbraio 2012

primo incontro sulla riforma del mercato del lavoro

conferenza stampa di Luigi Angeletti dopo l'incontro con il Ministro Fornero

comunicato stampa Ideal Standard


FILCTEM-CGIL   FEMCA-CISL   UILCEM-UIL   RSU





COMUNICATO STAMPA  DEL 02/02/2012 IDEAL STANDARD



L'annuncio di un intervento radicale condiviso da maggioranza e opposizione del consiglio comunale di Brescia sulle destinazioni e le volumetrie riguardanti l' area Ideal Standard di via Milano  e l'area della Piccola di via Dalmazia in previsione della definitiva approvazione del PGT, ha scatenato l'immediata reazione di  Rete Ferroviaria Italiana e di FS Logistica nonchè dell' assessore provinciale Ghirardelli.

Le osservazioni al PGT, presentate dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria e dalle  organizzazioni sindacali territoriali, avevano ed hanno appunto lo scopo di vincolare qualsiasi modificazione delle destinazioni previste nelle due aree citate alla soluzione della vertenza Ideal Standard.

A distanza di due anni l'obiettivo dei lavoratori resta quello di  indurre tutti i soggetti firmatari dell'accordo, a suo tempo sottoscritto in sede ministeriale per la costruzione della piattaforma logistica Ideal Standard nell'area della Piccola, a tradurre gli impegni in fatti concreti.

Pertanto l'immediata reazione suscitata dall'annuncio può assumere un significato positivo se segnala un rinnovato interesse che pareva venuto meno, visto il disinteresse e la latitanza riscontrati in tutti questi mesi.

Pertanto, se davvero ora esiste la volontà di portare a conclusione la vicenda, è necessario riprendere immediatamente un confronto, avendo chiaro quali sono gli impegni che spettano a ciascuno dei soggetti coinvolti, chiarendo quindi le rispettive competenze, i relativi finanziamenti e la tempistica della realizzazione degli impegni.

Tutto questo deve essere definito prima della conclusione del'iter di approvazione del PGT.



I lavoratori che, ricordiamo, hanno a suo tempo sospeso l'occupazione del sito industriale di via Milano, in una sorta di patto con la città di cui si sono fatti garanti anche le istituzioni cittadine, ora  non hanno  più tempo.