sabato 31 marzo 2012

Daniele Bailo eletto segretario generale della UIL di Brescia

piccolo album fotografico della elezione di Daniele Bailo, per 13 anni segretario della Uilcem di Brescia, a nuovo segretario generale della camera sindacale delal UIL di Brescia avvenuta ieri alla presenza del segretario generale nazionale Luigi Angeletti.
Daniele Bailo e Angelo Zanelli


Mirella


Cesare




Mario Bailo e Massimo con Luigi Angeletti

Massimo


Paker

Giovanni

Daniela


Francesco, Gianfranco e Loredana

Matteo


Gianpietro



con Antonio Focillo




Mario con Walter Galbusera

mercoledì 21 marzo 2012

Documento finale direzione nazionale UIL

Roma 21 marzo 2012
La Direzione della UIL nel condividere la relazione del Segretario Generale in merito al confronto con il Governo sulla riforma del mercato del lavoro, sottolinea che la strada della semplice consultazione, e non della concreta trattativa, non ha prodotto il risultato che il Paese si aspettava: un piano per la crescita; sostegno alla contrattazione aziendale con la conferma della detassazione dei premi di risultato; la concreta attenuazione di quelle disfunzioni nel mercato del lavoro; la costruzione di un nuovo sistema di protezione sociale che tenga conto di come accompagnare le persone verso un nuovo lavoro, alla luce anche degli effetti devastanti della riforma delle pensioni per le centinaia di migliaia di lavoratori che, posti in mobilità o in esodo, ad oggi non hanno accesso né al sostegno al reddito né alla pensione .
La UIL sostiene da anni la necessità di un cambiamento di rotta del nostro mercato del lavoro che, proprio in coincidenza con la profonda crisi finanziaria, ha mostrato con drammatica evidenza, tutti i propri limiti e problemi strutturali troppe volte rimandati nel tempo.
Malgrado il soddisfacente sistema di protezione sociale messo in campo in questi ultimi tre anni, attraverso il massiccio ricorso agli strumenti “straordinari” di deroga, che hanno limitato la fuoriuscita dal mercato del lavoro di centinaia di migliaia di lavoratori, abbiamo sempre sostenuto la necessità di intervenire con misure “strutturali” per aumentare il livello di tutele e occupabilità, in particolare, dei giovani, delle donne e dei lavoratori maturi.
L’obiettivo è quello di dare omogeneità ad un sistema che, attraverso gli interventi che si sono succeduti e sovrapposti negli anni, hanno generato una spiccata segmentazione del mercato del lavoro che si è caratterizzata in un profondo dualismo tra lavoratori protetti e lavoratori sui quali si è, invece, scaricata tutta l’esigenza di flessibilità del mercato del lavoro sul nostro sistema produttivo.
In questo quadro, la UIL giudica comunque con interesse i provvedimenti annunciati per favorire la buona e corretta flessibilità in ingresso (apprendistato e contratto di inserimento) e la volontà di mettere in campo nuove regole per prosciugare il bacino della precarietà a partire dalle varie forme di falso lavoro autonomo, come le Partite Iva, le false collaborazioni a progetto, gli associati in partecipazione, i tirocini, il lavoro occasionale accessorio e il lavoro a chiamata.
La UIL fino all’ultimo verificherà che i provvedimenti legislativi annunciati siano coerenti con queste proposte e che rispondano all’obiettivo condiviso di
riportare il contratto di lavoro a tempo indeterminato come il contratto “dominante”.
E’ apprezzabile che si sia convenuto con la proposta UIL di limitare l’uso improprio dei contratti a tempo determinato anche attraverso la leva del maggior costo per le imprese che utilizzano questo contratto.
Più ombre vi sono sullo schema presentato sui nuovi ammortizzatori sociali a partire dall’incertezza sulla estensione universale della cassa integrazione anche alle imprese che oggi ne sono prive e che oggi hanno usufruito della cassa in deroga.
La UIL chiede coerenza al Ministro che ha sempre sostenuto che l’universalità della protezione sociale fosse l’obiettivo del Governo.
Preoccupante e grave è l’incerta proposta di come si potranno tutelare centinaia di migliaia di lavoratori a rischio espulsione dal “lavoro”, oggettivamente deboli nel percorso di ricollocazione.
Tale situazione è aggravata dalla sostanziale assenza di proposte normative concrete di politiche attive e di outplacement: va quindi valutata l’opportunità di indirizzare le risorse pubbliche, promesse dal Governo, anche per finanziare i Fondi di protezione dei lavoratori anziani.
Sulla cosiddetta flessibilità in uscita, la UIL ribadisce che l’aver caricato di significati impropri uno strumento di tutela, ha alterato il confronto penalizzando così, le proposte di merito, ragionevoli ed innovative, che la UIL ha messo sul tavolo del confronto: semplificazione delle procedure, accelerazione dei tempi per il giudizio, migliore definizione delle causali con il fine di rendere meno ampia la discrezionalità dei giudici.
L’ipotesi presentata dal Governo, più apprezzabile nella parte che riconsegna al giudice la facoltà di reintegrare il lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo soggettivo, non risponde, però, al tema del rischio di abuso di potere in mano all’azienda per i licenziamenti cosiddetti economici o oggettivi. La UIL propone quindi che sia vincolante, per l’azienda, l’obbligo di informazione alle rappresentanze sindacali presenti nell’impresa, con il fine di fornire al giudice un alto grado di conoscenza di come si è sviluppata la procedura.
Su queste proposte e contenuti la UIL chiede al Legislatore un intervento che ne raccolga i contenuti e li concretizzi nei provvedimenti di Legge.
La Direzione della UIL dà mandato alla Segreteria di sostenere le ragioni e le proposte contenute nel presente documento in tutte le sedi di confronto.

Comunicato sulla riforma del lavoro

Anche la Uilcem dice no alla modifica dell’art. 18
Le forzature del Governo tecnico tese a ridurre le tutele reali nel mercato del lavoro vanno respinte.

Le RSU della Uilcem sono impegnate con iniziative, anche congiuntamente alle altre Organizzazioni Sindacali, a condannare le eventuali modifiche all’art. 18 che nei prossimi giorni si dovessero approvare in Parlamento.

La Uilcem condanna anche l’obiettivo del Governo orientato a dividere le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil in una fase così drammatica dell’economia e del bilancio famigliare dei cittadini italiani.

La Uilcem ribadisce che in caso di modifica per Decreto legge dell’art. 18 sosterrà le iniziative di legge popolare finalizzate all’abrogazione delle nuove norme che eventualmente lo modificheranno.

Roma, 21 marzo 2012
LA SEGRETERIA NAZIONALE UILCEM

mercoledì 14 marzo 2012

Invatec - mozione in consiglio regionale

Invatec – Roncadelle
Marelli: “Presentata mozione bipartisan in Consiglio regionale a difesa dell’eccellenza bresciana
Presentata mozione bipartisan sulla situazione della Invatec di Roncadelle. Nel merito è intervenuto il Consigliere regionale della Lega Nord e primo firmatario, Alessandro Marelli. “Si tratta di un testo condiviso – spiega Marelli – che è nato dopo
l’audizione con le rappresentanze sindacali della Invatec durante la
seduta della IV commissione. Questa azienda bresciana rappresenta
un’eccellenza mondiale nel campo delle tecnologie biomedicali e la
multinazionale americana che l’ha rilevata ora vorrebbe decentrare la produzione in Messico. Una scelta, per altro, che non nasce da una crisi nelle ordinazioni ma riguarda solo ed esclusivamente l’abbattimento dei costi di produzione.
E’ l’ennesimo caso
prosegue Marelli – di delocalizzazione selvaggia che costerà il lavoro a oltre 300 dei 600 dipendenti totali e impoverirà ulteriormente il nostro mercato interno. Purtroppo si tratta del segno dei tempi e questo è un esempio emblematico di un modo di fare economia predatorio le cui conseguenze ricadono, naturalmente, sulle spalle dei lavoratori e del territorio.
Nella mozione in oggetto chiediamo alla Giunta di attivarsi per
monitorare ad ogni livello i tavoli di confronto fra la proprietà e i
lavoratori, nonché
– conclude Marelli – di sostenere con ogni possibile strumento il mantenimento della produzione nello stabilimento di Roncadelle.”

Ufficio Stampa

Milano, 14 marzo 2012

mercoledì 7 marzo 2012

A2A dibattito mozione PD

questa sera il PD ha confrontato la propria mozione da portare al consiglio comunale su A2A. A breve Brescia si dovrà esprimere per la nomina del presidente di gestione nell'ambito della governance duale della società con il comune di Milano. Sono intervenuti al confronto i segretari generali di CGIl CISL e UIL. Secondo Zanelli, segretario della UIL, è condivisibile la parte di mozione che riferisce dell'impoverimento del patrimonio della società avvenuto in questi anni oltre che rimarcare lo spostamento di poteri verso Milano che rendono urgente un intervento teso a ribilanciare i poteri. Per il sindacato è importante avere un quadro di garanzia sugli assets del perimetro bresciano e della relativa tenuta occupazionale. Ha parlato anche l'ex presidente ASM Rampinelli, ricordando il peso specifico del gruppo dirigente della vecchia società, forse disperso, e come sia necessario promuovere un amministratore serio e qualificato per ridare lustro al patrimonio che Brescia ha consegnato alla fusione con Milano della ultiutility. Emilio Del Bono, capogruppo PD in Loggia, ha illustrato le ragioni della mozione del PD, proposta per un confronto con le altre forze politiche e pretesto per ricordare la bontà della scelta di fusione e di forte criticità sulla gestione. Secondo il PD inoltre, non è condivisibile la vendita di quote di partecipazione nel gruppo, ma va invece ripensato il rapporto da la città e la sua più importante partecipata.

sabato 3 marzo 2012

Non solo articolo 18


ad un convegno tenutosi ieri sera al Pia Marta in città, Daniela Lomongiello, RSU della Invatec, ha portato il suo contributo alla discussione sulla riforma del mercato del lavoro, lei che è coinvolta insiema alle sue colleghe in una difficilissima vertenza dopo la dichiarazione della proprietà di voler ridurre il personale di 300 persone, praticamente la metà della attuale forza lavoro, in gran parte donne. Il convegno ha visto il contributo di Pietro Larizza, già segretario nazionale della UIL quando fu introdotta al prima riforma del lavoro, il cosiddetto pacchetto Treu nel 1997 e da Cesare Regenzi che ha fatto parte della segreteria nazionale della CISL. Secondo Larizza, ricordando Marco Biagi, che fu anche suo consigliere personale, l'articolo 18 è un falso problema, ciò che si vuole davvero mettere in discussione è il sistema degli ammortizzatori sociali e quindi un altro pezzo della capacità di gestire le crisi e le difficoltà delle imprese per il sindacato. Riferendosi al governo Monti ha poi ricordato come il mondo del lavoro e dei pensionati abbia già ampiamente contribuito, senza nemmeno essere stati consultati, con l'ennesima riforma del sistema pensionistico e con il mancato adeguamento delle pensioni più basse al costo della vita, tutto questo in una notte e senza aver consultato nessuno, mentre per le liberalizzazioni si assiste ad un dibattito infinito con i continui ostacoli dei gruppi di interesse.